lunedì 10 gennaio 2005

La scala scricchiolava, il vento ululava - il mio primo racconto del mistero (2005)


La scala scricchiolava, il vento ululava. Era una notte cupa, più cupa del solito; ma nonostante tutto questo buio, quel bagliore  bianco in cielo era tornato dopo 28 giorni. Tutti nel paese di Heringford dormivano, del resto erano le due e mezza. Jack stava sul campanile del paese e non si rassegnava alla morte della madre. Aveva diciassette anni, era un vagabondo. Non aveva una casa e si portava a presso il suo sacco a pelo. Aveva la strana abitudine di volersi rifugiare in luoghi alti per sentirsi isolato, protetto o importante. IN questa città aveva trovato il campanile come riparo. Prese il sacco a pelo e salì le scale che scricchiolavano ad ogni suo passo. Pensava  continuamente a quell’ immagine ricorrente nella sua testa.  Sua madre che quando lui aveva solo tre anni si buttava giù da un campanile. Jack purtroppo non conosceva il nome del campanile, né dove fosse situato; sapeva che aveva una cantina nascosta però. Per questo viaggiava di campanile in campanile per trovare la madre o qualche sua traccia. IL padre non l’ aveva neanche conosciuto, neppure conosceva il suo nome. Stava per addormentarsi, quando il vento gli passò tra i capelli; il vento era forte e spostò leggermente la campana che fece un minimo rumore. Ancora una volta il vento soffiò; Jack si sentì il pavimento di legno rompersi e in si trovò sospeso nell’aria per poi cadere dopo solo un attimo su un nuovo terreno. Non sapeva dove si trovava, se era un sogno che stava vivendo. La polvere si sollevò con la sua caduta. Jack tossì, si rialzò spaventato; il suo cuore batteva veloce, questa volta a differenza di sempre non era il solo a battere; ma c’ era un'altra presenza in quella stanza. In quella cantina; era una donna, aveva i capelli bianchi indossavo un abito di seta perlato che le stava aderente. I capelli perfettamente in ordine. La veste era l’ unica cosa che aveva addosso e le copriva anche i piedi. Arrivò uno spiffero di vento che malgrado il luogo così chiuso era riuscito a penetrare, il vestito si alzò leggermente. I suoi piedi cadavereschi erano a poco più di tre centimetri da terra. Era uno spirito. E Jack la riconobbe subito; era lo spirito di sua madre, l’immagine era chiara, quella di parecchi anni fa; riconosceva quella donna che era sua madre e ora anche il campanile. La madre reagì come se avesse aspettato quel momento da sempre: Amore mio, Jack vieni abbracciami, da ora potrai stare per sempre con me. Senza saperlo era stato intrappolato dalla madre; per la prima volta Jack avrebbe voluto lasciare quella donna, che aveva cercato per lungo tempo ma che ora trovata l’aveva ingannato per averlo sempre con lui. Lo aveva forzato a buttarsi giù dal campanile a sua insaputa come aveva fatto sua madre a lei anni prima. Jack non poteva farci niente era stato intrappolato dalla morte. Correva avanti indietro per cercare un’ uscita.. purtroppo invano. L’ apparenza, inganna.

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